da Sabba » mar apr 04, 2006 10:38 am
La frizione attacca, DEFINITIVAMENTE, ad un certo regime di giri, che varia a seconda dell'usura delle massette (più leggere=più giri motore) oppure dalla tenacia delle molle.
Da quel momento la frizione non si muove più (non slitta nemmeno!) e la trasmissione rimane praticamente "inchiodata" alla ruota posteriore.
La velocità di marcia, a quel punto, è dovuta solamente al rapporto della trasmissione che varia in base a quanto gas si sta dando (o, se vuoi, di quanto si tiene aperta la manopola dell'acceleratore).
C'è comunque una cosa da evitare, se possibile.
Durante il rallentamento, ad una determinata velocità (25-30 km/h) la frizione si stacca (la forza centrifuga non è più sufficente a tenere aperte le massette, e cioè a vincere la resistenza delle "mollette"), per cui il motore gira come se si avesse il cambio in folle.
Se si mantenesse questa velocità , chiamiamola "di stacco", bisognerebbe continuare a dare "colpetti" di gas per riattaccare la trasmissione in modo da poter proseguire la marcia. Questo in teoria......
In pratica il distacco della frizione arriva quando il motore gira davvero a basso regime, molto più basso di quello necessario per "riattaccare".
per cui c'è un certo "RANGE" di velocità che si può definire critico IN MARCIA: direi dai 20 ai 30 all'ora, e cioè dal momento che la frizione "stacca" (con veicolo in movimento). Ridare il gas in quel frangente provoca uno sforzo certamente maggiore da parte del gruppo frizione, che comunque normalmente non ne risente.
Certo, se la cosa si ripetesse 100 volte, la frizione potrebbe surriscaldare!
Tutto chiaro?
Sabba