Pascal ha scritto:O non ho capito un belino...



'azz......comincio a notare che lezioni di Genovese funzionano ! BELIN !



| |||||
![]() ![]() ![]() 'azz......comincio a notare che lezioni di Genovese funzionano ! BELIN ! ![]() ![]() ![]() ![]()
![]() Dalo51, il tuo discorso non fa una piega. Sapevo bene come funziona dinamicamente la curva su una moto/scooter. Tuttavia non sono affatto convinto che "mettersi in piega" col Burghy dia più benefici rispetto a fare l'esatto contrario. Ti spiego anche il perchè di questa strampalata teoria.
Ho il sopetto che la ciclistica del Burghy non sia affatto efficiente quando si incappa in un avvallamento in curva. Mentro sono in piega difatti sono proprio questi avvallamenti, specie se presi a velocità ridotte, che mettono in crisi la ciclistica rendendo difficoltosa la curva e abbassando in maniera pesante quel margine che mi tengo. E' un pò difficile da spiegare ma provo a farti un esempio: imposto una curvva che conosco benissimo. Mettiamo che si faccia tranquillamente ai 60 all'ora senza bisogno di pieghe strane. Se faccio la "piega" riesco agevolmente a farla ai 70 all'ora senza avvertire sensazioni strane. Oppure posso farla agli 80 all'ora (ancora senza rischiare la pellaccia) ma perdendo quel controllo per gli imprevisti (non so, se mi trovo un riccio in traiettoria probabilmente lo centro, cosa che non sarebbe successa ai 70 km/h). Fin qui tutto logico. Ora mi metto a fare quella curva ai 70 km/h piegando più lo scooter perchè non mi butto col corpo all'interno della curva, la gomma non appoggia ancora sul bordo esterno (e lo vedo dai segni sul battistrada, sembra che l'ultimo mezzo cm sul k3 sia intonso, cosa che non succedeva sul B'99). Anche in questo caso la curva viene fatta senza noie o problemi. La rifaccio allo stesso modo agli 80 km/h. Anche in questo caso lo scooter piega ulteriormente all'interno ma la gomma non è ancora al limite. In questo caso però ho ancora un controllo tale da farmi evitare il riccio in traiettoria. Scusa se è poco. Illogico? In teoria sì, ma considerando la ciclistica del posteriore non lo è più così tanto... Passo la palla...
Non voglio fare il professore, perchè non lo sono e non sono in grado di dare lezioni di guida agli altri. I miei sono pareri basati sulla mia esperienza diretta e su alcune conoscenze tecniche. Chiarito questo provo a rispondere a Pascal:
Quando entri in curva con un mezzo a due ruote (bicicletta compresa) cominci ad impostare un raggio di curva, che puoi allargare (decelerando e raddrizzandoti) o stringere (accelerando e piegando ulteriormente), ma certo non puoi disegnare traiettorie diverse. La curva non la fai con il manubrio, ma solo con lo spostamento del baricentro. Se non usi il tuo corpo per riuscire ad incrementare lo spostamento del baricentro, riuscirai ad eseguire solo curve o abbastanza lente o abbastanza ampie. Non riuscirai mai ad affrontare curve strette o con una certa velocità nei limiti di sicurezza. Se inclini troppo la moto e la tua velocità supera i limiti di attrito della ruota, volerai via. Certo tutto questo ha un riscontro sopra una certa velocità . Se faccio la curva a bassa velocità posso fare di tutto, anche provare a girare con il manubrio. ![]() ![]() ![]()
![]() Ciao Ragazzi. Trovo l'argomento molto interessante e secondo me la problematica sta in un problema di base:la ciclistica, intesa nel suo complesso di forcelle, monoammortizzattore, motore oscillante, attacchi telaio e la gabbia in tubi del telaio stesso nonchè di pneumatici.
La mia storia da motociclista è partita da un Piaggio Grillo 50, passando per vari altri mezzi tra cui un Burghy nella sua prima versione (1999), successivamente a due Ducati ed ora sono di nuovo in sella ad un K4. Le prime tre curve percorse con il nuovo Burghy sono state un trionfo di scintille e stridolii vari del cavalletto! Non capivo se avevo la gomma posteriore sgonfia o se il cavalletto fosse rimasto giù ma non mi capacitavo di tutto questo sfregamento. Poi, dopo una piccolo meditazione, ho cambiato stile di guida, di impostazione di curva e sopratutto mentalità . Lo scooter è ideato, progettato e assemblato allo scopo di rendere il più facile e confortevole il viaggio da affrontare. La moto è un'altra filosofia di vita. Non si possono "copiare" stili di guida motociclistici utilizzandoli in scooter, Ma al limite adattarli prendendone spunto in parte. In curva con lo scooter si deve arrivare lenti in ingresso, affrontare tutto il raggio di curvatura con il gas costante e uscire in accelerazione. I più "Smanettoni" posso anche parzializzare la manopola e accelerare progressivamente durante la percorrenza, ma si rischia di stressare ulteriormente la carcassa e il battistrada delle gomme. Quando mi capita di arrivare lungo in curva (e all'inizio mi succedeva spesso in quanto sopravalutavo lo scooter) parzializzo leggermente la manopola del gas (e dico leggermente per dire 1mm di corsa!), sposto il busto e il sedere all'interno curva spingendo in contemporanea sulla pedana interna con il piede, sforzo l'avantreno chiudendo e poi appena reinserito riapro il gas. Comunque questi discorsi potrebbero risultare "parole da Bar" ma alla fine ognuno si sente cucito a dosso un proprio stile di guida, l'importante è non esagerare con lo show! ![]() ...e io dò del gassss!
![]()
Questo è proprio vero! Piccolo esperimento a dimostrazione: affrontando una curva intorno ai 30 km/h, per percorre una corva sinistrorsa non bisogna "girare" con la manopola di sinistra, bensi "tirare" quella di destra. La motocicletta tende a chiudere con la propria massa verso l'interno curva grazie alla gravità . Questo a dimostrazione che tutto ciò che è a due ruote si "guida" con lo spostamento delle messa. Più vai forte e meno devi girare il manubrio, basta un movimento del corpo e il veicolo devia. ...e io dò del gassss!
![]() Quotiamo bene per favore... Se non siete capaci leggete nelle istruzioni del forum come si fa oppure non quotate proprio.
| ||
Chi c’è in lineaVisitano il forum: Nessuno e 2 ospiti | ||