Il problema sta nelle quantità .
Non c'è disprezzo da parte delle FF.OO. nei confronti dei trasgressori: a volte sono veri errori da parte dei cittadini, a volte sono tentativi di prevaricare gli altri, a volte sono errori degli Agenti: ci può stare.
Il problema è il volume di ricorsi che arrivano sui tavoli delle FF.OO. ai quali bisogna comunque rispondere, scrivere le memorie di replica, andare in udienza... Se capitasse in una quantità accettabile, nel senso che solo chi davvero ritenesse di aver ragione sull'operato dell'Agente, la cosa sarebbe accettabile e l'aula d'udienza è anche un luogo di giusto confronto e magari si impara qualcosa di nuovo entrambi, trasgressore e Agente accertatore.
Ma quando ti vedi arrivare addosso una montagna di ricorsi basati il 90% su "favole" vere e proprie, allora poi diventa difficile mantenere la calma.
Gli esempi più famosi ve li ha raccontati l'amico e Collega Mikom (quello della R1 uscì addirittura sui giornali e fu denunciato per davvero, dopo che il G.d.P., che non aveva voglia di essere preso per il (_!_) dispose la prova moto della nonna!).
Io, giusto per farvi comprendere cosa ci finisce sotto il naso, ve ne racconto solo due.
1) Circolazione con assicurazione scaduta: colpa della vicina di casa alla quale il proprietario dell'auto aveva dato incarico di rinnovargliela, e lei non lo aveva fatto;
2) passeggero di un Burgman 400 K7 (neanche a farlo apposta) senza casco: eccesso di potere da parte dell'Agente acceratore che ha infierito perchè in fondo ad essere senza il casco era solo il passeggero e non il conducente, che quest'ultimo aveva accompagnato a prendere un caffè al bar che distava solo poche centinaia di metri. Poichè il C.d.S. prevede comunque il fermo del veicolo, ed eravamo a giugno, il proprietario fece ricorso raccontando questa favola al solo scopo di ottenere la sospensione del fermo amministrativo. Il G.d.P. fissò l'udienza a dicembre, mese in cui lo scooter non sarebbe comunque stato usato e per l'estate successiva avrebbe già finito il periodo di fermo.
Ecco, quando ogni giorno si ha a che fare con questa roba, allora la linea del buon senso si sposta molto verso il basso.
Noi vorremmo che chi ha sbagliato, accettasse la sanzione con la consapevolezza della giusta punizione di un comportamento che quando è stato tenuto, il trasgressore era ben consapevole di ciò che stava facendo. Oppure che l'Ufficio del G.d.P. facesse un primo vaglio di ciò che merita attenzione rispetto a ciò che è oggettivamente inaccettabile nel merito! Ma così non è.
Comunque, tornando al fotogramma scuro, la telecamera è puntata sulla corsia preferenziale, giorno o notte che sia, riprende tutto ciò che vi passa sotto e se la targa non è nell'archivio di quelle autorizzate, invia il fotogramma al terminale che procede agli accertamenti successivi.
Proprio per evitare ricorsi inutili che costano e fanno perdere tempo, si considerano solo quelli certi, con infrazione inequivocabile, e quindi la circolazione a cavallo della riga è la prima che viene scartata.
Ecco perchè arriva un fotogramma scuro: comunque quella targa è passata da lì.